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dal ’68 al 2024 — 8 commenti

  1. PS non sono riuscito a postare il link al video che trovate su youtube (watch?v=8as9n_J-Pvo) Si noti che Craxi viene applaudito dalla Sinistra e contestato dal centro ma soprattutto dalla Destra, con Tremaglia ben visibile: già allora era chiaro da che parte stesse il fascismo: con il sostegno della potenza coloniale occupante, Israele.

    Mi chiedo come mai ci si metta tanto in Italia a capire che non siamo più al tempo della marcia su Roma, o al 10 novembre 1938 o all’8 settembre 1943. Le categorie politiche sono cambiate completamente con il dopoguerra, la decolonizzazione e la creazione di Israele grazie al sostegno occidentale all’Onu e alla Pulizia etnica della Palestina, le cui vittime sono state i genitori e i nonni di chi vive oggi nelle tende di Gaza.

  2. Craxi, 6 novembre 1985, in Parlamento, precisa che difende la “legittimità” della lotta armata dell’Olp, dicendo però che non la sostiene perché lotta armata e terrorismo non porteranno a nulla di buono, solo a vittime innocenti. Ricorda che la lotta armata per l’indipendenza è considerata legittima dall’Onu. E che pure Mazzini fomentava insurrezioni armate (terrorismo, di fatto, aggiungo io) dal suo esilio di Londra. Sottoscrivo ogni parola. Oggi come ieri, non è cambiato nulla, c’è solo Hamas al posto dell’Olp. E c’è solo il fatto che non avendo noi occidentali offerto ai palestinesi una alternativa nonviolenta, anzi, avendo sostenuto e armato gli oppressori israeliani sempre e comunque, questi si sono sentiti legittimati ad arrivare perfino al genocidio. E noi siamo loro complici.

  3. Partendo (col piede sbagliato) da una lettura “millenaristica” del ‘68 (“l’imperativo categorico morale ci impone di abolire il Male”), che già allora fu solo di una parte di quel movimento, mentre Cominelli l’estende alla sua totalità, dove si può arrivare, se non allo stanco e avvizzito paternalismo liquidatore (“La Storia diventa uno zaino troppo pesante da portare in spalla, meglio disfarsene.”), che trasuda da tutto il dottissimo scritto?
    Ci saranno pure tra i giovani d’oggi gente che pensa che la soluzione stia nel far “tabula rasa dell’Occidente capitalista, colonialista, sfruttatore, dominatore e manipolatore”, come – sul fronte opposto – ci sarà gente che vuol continuare indisturbata a esportare “guerre democratiche”, ma come si fa a ragionare sulla base di questi fanatismi superstiziosi, ammucchiandoli tra l’altro in un calderone malefico e generico (“islamo-marxismo, islamo-fascismo, rosso-brunismo, e, amarum in fundo, ondate di antisemitismo”).
    Cominelli mi pare il tizio che gridava: Al lupo! Al lupo! Ma stravede e/o inganna.
    Tutti “gli studenti occupano università prestigiose al grido di “Palestina libera”, confondendo i Palestinesi con Hamas “? Ma dai! Se persino il buon Sanders riesce a distinguere che lo slogan Free Palestine non è in blocco antisemitismo, perché Cominelli si mette i paraocchi?
    Siamo seri! “La trahison des clercs” la fa lui.

    P.s.
    E mi fermo qui perché mi sento male a leggere uno scritto così strumentale e propagandistico.
    Per il resto condivido alcune delle obiezioni fatte da Furio Petrossi.
    (ho tolto il link esterno perché poi a distanza di tempo danno errori 404 che creano problemi con i motori di ricerca – Claudio Cereda)

  4. Grazie Furio per aver affermato la esistenza di un altro punto di vista. Questa volta Giovanni è stato Tranchant e i “Pensieri in LIbertà” sono benvenuti.

  5. Sembra che non ci siano “cause” nelle proteste, ma solo “occasioni”.
    Perché mai “La Storia diventa uno zaino troppo pesante”? Forse che “La Storia” esiste come ente? E’ una disciplina sul passato o una teoria sul futuro? O è data da una serie di “storie”? Storie di oppressione e di violenza, anche di disumanità, disumanità che consiste nel rendere “oggetto” chi si ha di fronte – contro.
    Affermare “Negli anni ’60 era il marxismo la teoria-guida della liberazione” non significa scoprire i motivi per cui non lo è più. Forse i tentativi di aggiustamento a-posteriori di un marxismo che non ha funzionato si sono rotti. La “cesura epistemologiga” althusseriana è una favola per credenti, né più né meno di quanto lo sia l’Islam. Tesi – antitesi – sintesi? Un ciarpame hegeliano d’altri tempi. Per di più tedesco… Tesi e antitesi si compenetrano e la sintesi non c’è, quasi mai.
    Che l’islamismo stia diventando la nuova “Storia” è osservazione assai superficiale. Quando negli anni settanta si glorificava la lotta palestinese del FDPLP che ammazzava bambini negli scuolabus eravamo invece marxisti? Di questa teoria sì è “meglio disfarsene”. O certo qui la barbarie degli stupri e dei rapimenti, le milletrecento morti sporche sembrano dimenticate, ed è – in effetti – orribile. Decine di migliaia di morti pulite e la prigione al posto del rapimento non sono segno di maggiore civiltà. Chi è “carnefice”. Tutti! Lo sono tutti! In modo diverso, ma carnefici, non “difensori di…”.
    Sul fare “tabula rasa dell’Occidente capitalista, colonialista, sfruttatore, dominatore e manipolatore” non nego che ci sia una tendenza puramente ideologica, anche se dire “ideologica” sarebbe un complimento. Però, salvo colpi di coda, il crollo dell’Impero Occidentale è visibile a tutti. Anche per una demografia che non riproduce per figliazione cultura e non sa integrarla con il nuovo, il nuovo che avanza – sembra una barzelletta. E con il suo crollo quello della parte migliore dei suoi valori. Ovviamente anche della parte peggiore. E’ anche la parte peggiore dell’Occidente che ha impedito il successo di quella migliore. Le satrapie ormai conquistano l’Occidente, del resto al termine “democrazia” noi abbiamo sempre aggiunto un aggettivo: “borghese” o “proletaria”? Ora “proletaria” non lo è più. Definitivamente.
    Forse bisognerebbe guardare oltre, i numeri. I numeri sono sempre quantità. Ma guardiamo a molte singole persone, alla loro qualità. A giovani e intellettuali che pensano, che scrivono, che costruiscono siti per il dialogo (Sicha Mekomit https://www.mekomit.co.il ad esempio), mettendo assieme ebrei, arabi, cristiani e atei. Ne ho letti diversi. Perdio, leggiamo almeno Haaretz, visto che c’è l’edizione inglese,c’è il sito, e vediamo cosa dice sulla situazione, su Gaza, sul Governo Israeliano. Non sono Woke.

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