MMTB13 Monte Quoio su e giù

Percorso che partendo da Monticiano fa percorrere le quattro strade che consentono, dal capoluogo, di accedere al Monte Quoio e che si affianca a MMTB06 che percorre invece il contorno del Monte Quoio.

Si parte dalla via XXV aprile (vecchia piazza del mercato (P), si scende verso la Gonna (guado o passaggio su ponticini) (1) km 0.7. Dopo il guado si prende a destra una strada sterrata che per un tratto costeggia la Gonna in ambiente umido.Giunti nei pressi del fosso Rifregaio (prossimo alla confluenza nella Gonna) (2) km 1.7 si svolta a sinistra.

Si sale su una sterrata di bosco sino a sboccare su una delle due vicinali del Monte Quoio (il sentiero Q2 di RSM) (3) km 3.3 nei pressi del podere Canile. Alla confluenza si svolta a sinistra e si segue il percorso Q2, si supera la strada a sinistra per il podere Pecorino, poi il fosso Rinsanguigno e in corrispondenza della biforcazione di km 4.0 (4) si lascia Q2 e si prende a sinistra in salita.

Alla successiva biforcazione tenere la destra che consente una ascesa più agevole. Al km 5.4 (5) si incrocia una sterrata e si prende a sinistra per dirigersi verso il poggio di Camerata. Da questo punto inizia il percorso (detto della Buca della Brogia) che consente di scendere verso Monticiano.

Dapprima si procede avendo a sinistra un fondo chiuso e a destra castagneti in stato di abbandono e poi su strada doi bosco abbastanza malmessa con tratti in ripida discesa. Prestare attenzione al fondo sconnesso. Si supera il seccatoio della buca della Brogia (6) al km 7.8. Si continua a scendere e si arriva nei pressi della Gonna che si attraversa su un bel guado (7) al km 9.4.

Al km 9.7 (8) la sterrata fa una curva secca a U per risalire a Monticiano; noi prendiamo a destra su sentiero e arriviamo alla S.P. delle Pinete (9) km 10.4. Prendiamo a destra e percorriamo su asfalto qualche centinaio di metri e al km 11.6 (10), poco prima della strada sterrata Monticiano Brenna (riserva alto Merse), scendiamo a destra verso il greto della Gonna.

Seguiamo per un breve tratto il fosso La Bolza, lo guadamo al km 11.8 (11) e iniziamo a risalire verso il monte Quoio su una strada sterrata di bosco.Continuiamo a salire per un paio di km, superiamo una sbarra e sbuchiamo sulla strada che avevamo imboccato per salire al poggio di Camerata. Questa volta prendiamo subito a sinistra e iniziamo a scendere verso il sentiero Q2 che ritroviamo al km 14.1 (12).

Prendiamo a sinistra lo percorriamo per un tratto e giunti al km 15.4 (13) lo abbandoniamo e prendiamo a destra un percorso che ci porterà sull'altra strada del Monte Quoio (il sentiero Q1 che va dal campeggio sino a Scalvaia). Al quadrivio di km 16.7 (14) piegare decisamente a sinistra sino a sboccare su Q1. Siamo al km 17.2 (15) nei pressi del Poggio di Moverbia.

Imbocchiamo a destra il sentiero Q1 (strada sterrata). Proseguiamo avendo sulla sinistra i cancelli di accesso alle strade che portano a Vignacci superando il piano del Raspatoio e il pian delle Querciole dopo il quale la strada piega decisamente a destra e si raggiunge il bivio di accesso alla vetta del Monte Quoio. Si supera il bivio di km 20.1 (16) quota massima 585 m e si inizia a scendere sulla stretta Strada comunale asfaltata del Monte Quoio.

Si prosegue in discesa sino alla curva del km 23.2 (17) e si piega a sinistra (la strada a destra porta al podere Canile). Si continua a scendere sino al km 23.6 (18) dove si supera la Gonna su un ponte e si risale verso la S.P. grossetana che viene raggiunta al km 24.1 (19). Alla provinciale si piega a destra e si rientra su asfalto sino a Monticiano (km 26.3).


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MMTB12 Riserva Basso Merse

Percorso ad anello che, partendo da San Lorenzo (casina dell'acqua), consente di esplorare il versante est della val di Merse (comune di Murlo) e, in particolare la sponda sinistra della Merse e la riserva naturale del Basso Merse nel suo tratto iniziale.

Si parte dal parcheggio (P) e ci si dirige verso lo svincolo della superstrada. Il percorso di questo primo tratto potrà subire qualche cambiamento dopo la esecuzione dei lavori del 6° lotto con la realizzazione dello svincolo nella zona del Picchetto. Si supera il cimitero e giunti allo svincolo (1)  al km 1.5 si gira a sinistra, si superano il ponte sulla Merse e il distributore sino all magazzino del riso dove, sulla destra si può accedere ad una strada sterrata (2) km 2.2.

Ci si dirige verso sud, si supera il distributore e si arriva ai ruderi del vecchio ponte di Macereto (già ponte di Fojano) utilizzato sin dal periodo medioevale al km 2.9 (3). Questa strada sterrata è a fondo cieco ma può essere piacevolmente esplorata per raggiungere zone interessanti della sponda sinistra del Merse.

Si torna indietro e poco prima del Doccio si piega a sinistra passando sotto la superstrada (4)  al km 3.2 e si compie un giro a semicerchio, in parte lungo la sponda della Merse nella zona delle risaie. Si supera il fosso dei Cerri al km 4.3 (5) e si arriva alla superstrada che si attraversa per imboccare la strada a sterro che porta a Campeccioli (6) al km 4.6.

Si inizia a salire, si supera Campeccioli (7) al km 6.0, poi poggio Brucoli al km 6.8 (8) dove si piega a sinistra e si inizia a percorrere la S.C.di Vallerano. Poco prima di Campolungo al km 7.8 (9) si piega a destra e ci si dirige in discesa verso la riserva del basso Merse su strada sterrata in direzione del podere Pratella.

Poco prima del podere (cancello inaccessibile), ad un bivio in prossimità del Poggio della Croce (10) km 10.0 si prende a sinistra e si intraprende il percorso alternativo (a quello per il podere Pratella) per scendere alla piana della Merse. Dopo qualche centinaio di metri si supera un cancello aggirabile e si procede su una sterrata abbastanza malmessa in ambiente arido con una bella vista (macchia mediterranea) sia a destra sia sinistra. Giunti al bosco (11) km 10.8 si inizia a scendere.

Al bivio (12) di km 11.1  tenere la sinistra e ancora la sinistra a quello di km 12.4 (13). La discesa termina al  km 13.1 (14) in prossimità della Merse dove si piega a sinistra seguendo la strada sterrata della riserva che porta al podere Cerrone.  Si pocede in falsopiano avendo la  Merse sulla propria destra sino al podere Cerrone (abbandonato) al km 14.3 (15).

Si prosegue sempre in percorso di bosco, si supera il cancello di confine della riserva e si arriva ad un tratto aperto in cui si supera il greto del fosso Ornate (16) al km 15.5.  Gli Ornate sono due, entrambi nella stessa zona, entrambi tributari della Merse, uno sulla sponda destra, quello di Monticiano, e l'altro sulla sponda sinistra, quello di Murlo.

Si inizia a salire verso Montepescini, si supera sulla sinistra il podere Casetta, e si sbuca sulla strada di collegamento tra la zona del Santo e Casciano all'altezza del castello di proprietà demaniale già sede del Corpo Forestale e che versa in stato di grave abbandono (17) km 16.7.

Dopo un centinaio di metri si arriva al borgo dove ci si può rifornire d'acqua e visitare la chiesa san Pietro e Paolo posta su un piccolo poggio a destra. Superata Montepescini si inizia a scendere avendo sulla sinistra zone a bosco e sulla destra qualche azienda agricola (olio e vino) e si arriva al ponte sulla Merse (18) al km 18.8. Il ponte segna il confine tra Murlo e Monticiano e si entra nuovamente in comune di Monticiano.

Nel prossimo tratto si hanno sulla sinistra i poderi del Santo, in particolare la Casaccia (allevamento di vacche maremmane) mentre sulla destra ci sono strade sterrate che attraversano le proprietà boschive del Santo e che consentono di visitare zone solitarie e molto belle a ridosso della Merse. La strada asfaltata sale con pendenza notevole e si arriva alla fattoria il Santo sede della azienda agricolo faunistica (19) km 19.7.

Poco prima del Santo pieghiamo a destra e imbocchiamo una sterrata che ci fa percorrerere un lungo tratto a semicerchio dapprima nelle vicinanze della Merse e quindi ci fa sboccare sulla vecchia strada di Petriolo poco oltre il ristorante l'Imposto e verso le Potatine (20) km 22.9 in una zona ricca di attività del corpo forestale dello stato ormai largamente in dismissione (allevamenti di cavalli, centro di selezione di patrimonio genetico, fattorie, allevamento di chianine) con tre poderi ormai largamente abbandonati o sottoutilizzati.

Scendiamo su asfalto sino ad arrivare al podere Santa Rita dopo aver superato gli allevamernti di cavalli km 24.3. Superiamo l'Ornate su un guado di cemento (A) km 25.2 e passiamo sotto la superstrada sempre rimanendo nei pressi dell'Ornate per poi salire verso il podere San Giuseppe (B) al km 25.5. Il podere, ormai abbandonato ospitava un allevamento di chianine.

Da questo punto parte una bella strada sterrata che risale sino a Tocchi e che fa parte delle strade a sterro curate da Regione Toscana per mantenere il patrimonio di strade bianche (è chiusa a monte da una sbarra). Sono circa 3 km di salita abbastanza impegnativa al termine della quale sbuchiamo al podere Leccetro (agriturismo e apicoltura) (C) al km 28.7 sulla strada comunale di Tocchi.

Prendiamo a destra, seguendo i segnavia del sentiero RSMT2 (Tocchi San Lorenzo), superiamo il podere Vincaiolo (D) al km 29.4, il bivio di poggio al Palio (E) che consente di scendere alla Siena Grosseto al km 29.7. Al bivio teniamo la sinistra, percorriamo una piccolo altipiano coltivato ad ulivi e vigne e arriviamo al podere Troscino (in corso di ristrutturazione) (F) al km  30.0.

Da qui si inizia a scendere su strada con qualche tratto problematico nella brutta stagione verso San Lorenzo. Superiamo il Fosso Faule (G) al km 30.8 e infine risaliamo al nostro punto di partenza.


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MMTB11 Petriolo, Belagaio, Scalvaia

Percorso ad anello di lunghezza notevole che ruota intorno al tratto monticianino della Farma con tratti di asfalto e di strade sterrate. La scelta di partire da Iesa è legata al rapporto storico, dal punto di vista lavorativo e faunistico, tra la zona del Belagaio e Iesa. In effetti da Iesa sono possibili ben tre vie di accesso pedonale al Belagaio: dal fosso Palazzone nella zona detta del Porcareccio risalendo al Poggio del Nibbio, dai campi del podere Vignacci per il podere Casetta passando per la zona della grotta della Tomba, dalla fonte di Fiore per la strada della Malfanga. Il percorso è abbastanza lungo, pur senza particolari difficoltà, ma presenta un dislivello notevole. Lunghezza km 44.8, dislivello 1387 m.

Si parte dalla piazza di Lama-Iesa (casa dell'acqua e bar-bottega nei pressi) (P) e si scende verso Petriolo usando la strada provinciale delle Pinete. Si supera lo svincolo della superstrada al km 4.7 (1) e si prosegue sempre in discesa e su asfalto sino a Petriolo (2) km 7.8.

Da Petriolo si supera il ponte sulla Farma e si inizia a salire seguendo la S.P. che segue il percorso della vecchia strada regia grossetana sino alla Località Il Leccio al km 10.8. (3). Si prosegue ulteriormente sino ad un bivio (4) al km 12.9 in cui si abbandona la SP per giungere alla parte alta di Casal di Pari nei pressi del cimitero  al km 13.8  (5). Qui piegando a destra si imbocca la S.P. del Belagaio (tutta sterrata sino al suo termine a Piloni). Al km 14.3 (6) si supera il bivio della strada vicinale di Sant'Antonio che consente di scendere sino alla valle del Lanzo (percorso che merita una escursione).

Al km 18.3 (7) possibile deviazione a destra che consente di accedere a percorsi per MTB che corrono paralleli al crinale o di arrivare sino al poggio al Nibbio dove, in discesa, e con qualche tratto difficoltoso si può scendere sino alla Farma nella zona detta del Mulino del Tifo e da lì risalire direttamente a Iesa Contra. Si arriva così al centro visite della riserva del Belagaio (chiuso da da qualche anno) e alla casermetta-foresteria dei Carabinieri Forestali (8) km 20.5. Attualmente la tenuta ospita un allevamento e riproduzione di cavalli per il corpo dei carabinieri a cavallo (non solo forestali).

Poco più avanti parte il viale di accesso al castello, chiuso per lavori di consolidamento ma che può essere visto dall'esterno (9) km 20.8. Terminate la visita e la esplorazione si rimonta in sella e si prosegue sulla strada provinciale arrivando allo sbocco sulla strada provinciale per Roccastrada (10) km 27.1 in prossimità di Piloni.     Si gira a destra e in breve si arriva a Torniella (acqua e negozi) al km 29.0 (11). Poco dopo, sulla destra, parte la strada che consente di scendere alla Ferriera di Torniella (12) km 29.2.

Il nostro percorso prevede di arrivare a Scalvaia guadando la Farma nei pressi della Ferriera; nel caso in cui sia presente molta acqua si seguiranno le strade provinciali asfaltate dirigendosi direttamente verso Scalvaia.. Giunti alla Ferriera di Torniella (13) km 29.8, dopo la visita, si guada la Farma e ci si dirige verso la strada vicinale dei Canaloni attraversando un campo abbandonato (14) km 30.1. Si piega a destra e poco dopo, al bivio, si imbocca a sinistra la S.V. dei Poggi che ci consente di salire a Scalvaia.

Da Scalvaia (15) km 31.5 imbocchiamo la Strada Comunale, usciamo dal paese e giunti nei pressi del cimitero (16) al km 32.3 giriamo a destra sulla S.V. del Monte Quoio già dettagliatamente descritta in altri percorsi (sentiero RSMQ1). La strada conduce dapprima al bivio della vetta del Monte Quoio (17) al km 37.8 e poi al camping Le Fontanelle (18) al km 41.8. Imboccata la strada provinciale delle Pinete si arriva a Lama-Iesa (punto di partenza e arrivo) km 44.8.


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MMTB10 Luriano San Galgano

Giro ad anello in verso orario che parte e rientra a Monticiano passando per la Antica Marremmana, la strada del castello di Luriano, Palazzetto e San Galgano.

Da Monticiano (casa dell'acqua, bar e negozio Coop nelle vicinanze) in corrispondenza del parcheggio di fianco al Comune (P) si imbocca la SP 73 grossetana ma la si lascia quasi subito ad una curva dove si prosegue diritto per portarsi verso il tratto terminale della via Borgianni km 0.47 (1).  In corrispondenza del podere Poggiarelli (2) km 1.4 si piega a destra e si inizia a scendere verso il pian di Campora. Si supera il ponte sul torrente Seggi (3) km 2.4 dalle acque fredde e pulitissime che nasce nella zona del poggio di Fogari e riceve le acque del torrente Laccera che guaderemo più volte lungo la Antica Maremmana.

Subito dopo il Seggi inizia la piana di Campora (4) km 2.6 zona di antichi insediamenti legati alla agricoltura e alle prime forme di manifattura in età medioevale (mulini e gualchere). Al museo del beato Antonio si possono osservare reperti emersi dal terreno quando si incominciarono ad usare i trattori. Il percorso originale della Antica Maremmana passa a bordo campo ma, con il disuso è divenuto impraticabile e noi passeremo pertanto sugli stradelli legati ai poderi ormai diroccati: Campora (5) al km 3.24 e Felcetone (6) al km 4.35.

Al km 5.0 (7) ci ricongiungiamo con il tracciato della Antica Strada Maremmana un percorso utilizzato sino ai primi del 900 per la transumanza dall'Appennino al Mare a inizio autunno con rientro in primavera per superare la stagione fredda nei Paschi della Maremma e rientrare verso la montagna prima che, nelle zone paludose, si facesse sentire la Mal-Aria. Si spostavano interi nuclei famigliari con donne e bambini (su un carro insieme agli agnelli neonati), utensileria della casa, Ovini, Bovini e Cavalli con un viaggio che durava una quindicina di giorni.

Nei prossimi chilometri ci muoviamo in un ambiente selvaggio e incontaminato costeggiando e passando più volte il torrente Laccèra tributario del Seggi (8) km 5.5. Arriviamo così alla Osteria delle Macchie al km 7.65 (9), oggi podere, ma come dice il toponimo, uno dei luoghi di sosta lungo la transumanza. Superata l'Osteria delle Macchie, al km 7.9 (10) sbuchiamo sulla strada di Luriano prendendo a destra, mentre la Antica Maremmana prosegue diritto verso la zona del pian di Pialla e poi di Santa Sicutera. Luriano sino ai primi dell'800 faceva comune insieme a Scalvaja e venne poi soppresso per progressivo spopolamento.

La strada che ci apprestiamo a percorrere unisce le due strade provinciali (quella di Roccastrada e quella di Montieri e Prata), è in territorio di Chiusdino e presenta un discreto dislivello perché Luriano (oggi residenza e azienda ippica e faunistica) sta su un poggio. Al km 8.5 (11) incontriamo una deviazione a sinistra che consente di esplorare parte della riserva naturale La Pietra. Il nostro percorso prosegue diritto.

In questo punto la strada si fa più impervia sino alla via di accesso al castello di Luriano (visita al cortile e punto panoramico) (12) al km 10.7. Si ridiscende alla strada sterrata e invece di proseguire a destra si piega a sinistra e poi si imbocca una deviazione a destra (13) km 11.2 che consente di fare una deviazione di percorso a semicerchio sino al poggio Fogàri che viene aggirato da nord.

Nel punto di quota massima (14) al km 14.8 parte a sinistra uno stradello che, con percorso faticoso, consente di arrivare sino a Boccheggiano. Si superano due vecchi insediamenti agricoli ormai abbandonati (Fogarino e Fogarone) (15) al km 16.8 e si incomincia a scendere con una pendenza notevole verso la strada di Luriano rientrando su di essa nei pressi del podere Santa Pace (16) al km 19.2.

Si prosegue a sinistra in falsopiano sino ad incontrare, poco prima della Merse la deviazione a destra (17) km 21.2 per il Mulino delle Pile , un mulino sul Merse ristrutturato che, per via della grande ruota in legno, è stato utilizzato dalla Barilla per il logo del famoso Mulino Bianco. Dopo la visita al Mulino delle Pile (18) km 21.6 si torna indietro superando la Merse su un ponte guado e ci si immette sulla S.P. 441 massetana (19) al km 22.2.

Si imbocca l'asfalto a destra e si prosegue sino a poco prima di Palazzetto (frazione di Chiusdino) dove al km 24.4 (20) si imbocca una sterrata sulla destra che dopo aver aggirato da sotto il relais Borgo Santopietro consente di imboccare la strada sterrata che ci porta a San Galgano (A) km 29.3.

Dopo la eventuale sosta all'abbazia si prosegue per il cimitero (B) km 29.7 dove piegando a destra si può salire a Montesiepi. Si prosegue su strada sterrata costeggiando la strada provinciale sino al km 30.6 (C) dove si attraversa un campo e poi si costeggia un bosco.  Al km 31.8 (D) si arriva alla strada provinciale nei pressi del podere il Morto. La si imbocca a destra e la si segue sino al parcheggio di Monticiano al km 35.5.


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MMTB09 Alto Merse Pentolina

Dal parcheggio di Monticiano (casa dell'acqua e negozio COOP nelle vicinanze) km 0 (P) si imbocca la strada provinciale 32 delle Pinete in direzione Iesa San Lorenzo. Dopo 700 metri, superato il cimitero si lascia la S.P. e si imbocca una strada vicinale a sterro km 0.7 (1).

Al km 1.7 (2) si incontra la strada proveniente dal Monte Quoio (poggio Camerata e buca della Brogia) si prosegue diritto su sentiero e , al km 2.4 (3) si riprende la S.P. Si prosegue lungo la S.P., si supera il ponte sulla Gonna e subito dopo si trova, sulla sinistra, l'imbocco della strada sterrata Monticiano Brenna (4) km 3.6 (segnavia bianco rossi dei sentieri RSMM1 e M2).

La si imbocca e dopo qualche centinaio di metri si arriva alla zona dei poderi Gonna 1 (a destra ammalorato) e Gonna 2 (sulla sinistra e ristrutturato) (5) al km 4.1. L'edificio del Gonna 2, ristrutturato dalla amministrazione provinciale di Siena è in attesa di apertura da parte del WWF come centro di ospitalità per l'escursionismo (camere, bar e ristorante).

Si supera il Gonna 2 e si prosegue in discesa sino al grande campo del Pian delle Tende (6) km 4.9 alla cui estremità NO si trova l'imbocco per la riserva dell'Alto Merse. Si imbocca lo stradello in direzione NO entrando in un bel bosco di querce.

Si procede in leggera discesa, si supera un punto di sosta attrezzato sino ad arrivare al ponte guado sul Merse (7) al km 5.4 (acque chete a monte con una zona utilizzata per le canoe sino alla confluenza della Gonna e oltre).

Superato il greto sassoso (si entra in territorio di Chiusdino) si procede su una bella strada sterrata, si lascia sulla destra la devizione del sentiero M1 delle gole del Merse (8) e si inizia a salire sino ai ruderi di Cà Vegia, probabilmente un vecchio edificio di età medioevale al servizio dell'antico insediamento di podere Mallecchi (9) km 6.3. Da qui la strada inizia a salire per circa 6 km. Nel primo km si procede avendo sulla sinistra un bosco scosceso nel cui vallone scorre la Merse di cui sentiamo scrosciare le acque.

Continuiamo a salire e giunti nei pressi di Sasso al Fischio al km 12.1 (10) incontriamo sulla destra una deviazione pedonale che consente di arrivare al fosso di Ricausa e ai resti di un antico mulino. Il percorso inizia a spianare con tratti in discesa sino a sbucare al km 15.7 (11) sulla strada comunale di Pentolina. A sinistra si va a Pentolina mentre a destra si sbuca sulla strada provinciale 73 per Montarrenti (Spannocchia e Castglion che Dio Sol Sa).

Prendiamo a destra ed in breve km 16.6 (12) arriviamo a Pentolina, già sede dell'omonimo feudo e ora trasformato in resort di lusso.     Da Pentolina si scende lungo una sterrata che porta verso il pian di Feccia sino alla località La Tabaccaia (13) al km 19.8 (prestare attenzione per la presenza di cani pastore liberi). Si tratta di una proprietà (già deposito di foglie di tabacco e vicina fornace) che versa in stato di abbandono ora utilizzata da pastori.

Si supera su un ponticello il fiume Feccia (ormai prossimo a gettarsi nella Merse) (14) km 20.3 e al km 21.1 (15) si arriva alla strada provinciale 73 bis nei pressi del podere Il Morto. Si gira a sinistra, si supera il ponte sulla Merse e si inizia a salire verso Monticiano. Giunti in prossimità dell'isola ecologica (grande impianto fotovoltaico) (16) al km 22.8 si prende a destra per arrivare a Monticiano attraverso le sterrate tra la Antica Maremmana e il percorso perdonale di rientro da San Galgano (RSMM4) che si incontra al km 23.7 (17).

Si prosegue costeggiando la pista del Tamburo (ippodromo che simula le caratteristiche di piazza del Campo e dunque utilizzato per gli allenamenti del Palio di Siena) km 24.3 (18), si arriva alle scuole e da lì, costeggiando gli impianti sportivi si arriva al centro di Monticiano da dove si era partiti (km 25.4).


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MMTB08 – Cerreto, Pornella, poderi di Tocchi

Lo scopo di questo percorso che parte dal parcheggio auto di San Lorenzo (casina dell'acqua) (P) è quello di esplorare le zone che stanno a nord ovest di San Lorenzo (in comune di Sovicille) per poi rientrare a San Lorenzo dalla carrareccia prossima alla vicinale dei Marroneti Grandi.

Ci si dirige in discesa in direzione della superstrada verso il cimitero (1) km 0.4 dove si piega a sinistra per imboccare la strada sterrata che collegava, già in età medioevale, San Lorenzo a Cerreto a Merse. La strada di Petriolo passava per le Potatine, entrava a San Lorenzo dalla porta grossetana (in cima al paese nella parte alta), usciva dalla porta senese per andare poi a Cerreto e Orgia.

Al km 1.4 (2) si incontrano i ruderi della vecchia fornace di matton; si lascia a sinistra la strada sterrata che risale la montagna e, alla biforcazione successiva, si tiene la sinistra trascurando il percorso che porta verso la Merse. Si procede nel bosco, si supera il Rio del Castellano solitamente in secca ma dal greto imponente (3) km 2.3 e si prosegue sino ai campi di Cerreto cui si accede attraverso un varco con sbarre orizzontali a prova di cinghiale.

Si attraversano i campi coltivati di Cerreto sino ad arrivare al bellissimo viale di cipressi che costituiva la via di accesso alla villa (4) al km 2.9. Ci si dirige verso la villa fortificata (ora abitata dai proprietari della fattoria Cerreto) e la si aggira in senso antiorario (cappella di famiglia, lato fortificato verso nord) arrivando alla parte anteriore verso est (5) km 3.6. Se si esplora la zona a sudest del vecchio giardino si possono osservare i resti di una antica fornace di mattoni molto ben conservata.

Si torna indietro percorrendo il viale alberato e si arriva alla fattoria (6) al km 5.0. Si prosegue sulla strada sterrata avvicinandosi alla Merse e al km 5.8 (7) si incontra sulla destra il guado che consente di accedere al piano e al lago della Rancia (impianti di produzione di biogas). Proseguendo ulteriormente sulla strada sterrata si arriva ad un bivio dove si lascia la strada a sterro principale che prosegue per il castello di Capraia e per Orgia e si piega a sinistra (8) km 6.3 per salire verso Recenza.

Recenza (9) km 8.2 è un vecchio insediamento medioevale affacciato sul Merse ormai praticamente disabitato dove si trova una antica pieve. Si prosegue sempre in salita e si arriva a Pornella (10) al km 10.1. Pornella (prugna) è un antico insediamento all'estremo confine sud di Sovicille ora fatto di seconde case ristrutturate che, durante la resistenza, fu sede dei distaccamenti partigiani che operavano su Monticiano.

Superiamo Pornella e continuiamo a salire su una strada sterrata  sino a giungere al km 10.9 (11) ad una cessa tagliafuoco che, piegando a destra, ci permette di salire al poggio del Gallo (quota 519) (12) al km 11.3 dove si gode una vista spettacolare a 360° e si trova anche una torretta del servizio antincendi della regione Toscana (chiusa ai non addetti ai lavori).

Dal Poggio del Gallo iniziamo a scendere in direzione S S-E sino ad incontrare la strada sterrata Pornella-Monticiano che avevamo lasciato per salire al poggio del Gallo (13) km 12.1. Qui pieghiamo a destra e proseguiamo in leggera discesa sino al poggio La Torretta (14) al km 12.9 e trascuriamo le deviazioni a sinistra che consentirebbero di scendere a Cerreto con qualche tratto in pendenza notevole. In questa zona si hanno delle belle viste panoramiche verso Ovest che spaziano sino alle Cornate e al poggio di Montieri.

Proseguiamo sempre in discesa e al km 14.2 (15) pieghiamo a sinistra per imboccare la strada vicinale dei Marroneti grandi che. Dopo 200 metri di percorso lasciamo la vicinale e imbocchiamo sulla destra un percorso più adatto alle MTB. Percorriamo quasi 2 km di percorso di bosco e al km 16.1 (16) sbuchiamo nella zona degli uliveti del podere Casalone che dapprima costeggiamo e poi tagliamo piegando a destra in mezzo all'uliveto.

(17) al km 16.7 costeggiamo l'edificio del podere e scendiamo su una strada vicinale sino ad incontrare la S.P. (18) km 17.4. Giriamo a destra e ci dirigiamo verso Tocchi imboccando la S.C. al bivio di km 18.9 (19) in corrispondenza di una curva ad U. Procediamo in leggera salita, trascuriamo la deviazione a destra che porta a Tocchi e arriviamo all'agriturismo Podere Leccetro specializzato in apicoltura (20) km 20.1.

Rimaniamo sulla S.C. di Tocchi piegando a sinistra e arriviamo al podere Vincaiolo (A) km 20.7 e piegando a sinistra attraversiamo la zona degli antichi poderi (Troscio-Poggio al Palio e Troscino). Al podere Troscino km 21.4 (B) si piega a destra e si scende su percorso in qualche tratto disagevole verso San Lorenzo a Merse. Al km 22.2 (C) si supera il fosso del Faule e si risale verso San Lorenzo giungendo al circolo ARCI al km 22.3 nei pressi del parcheggio da cui eravamo partiti.


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MMTB07 – Petriolo, Farma, Merse, Ombrone

Il percorso proposto consente di scendere a Petriolo e da lì proseguire per le zone di confluenza della Farma nella Merse e poi della Merse nell'Ombrone. Per ritornare alla strada di Petriolo si attraversano molti poderi in esercizio. Giunti a Petriolo si va a Iesa da un percorso diverso da quello seguito all'andata. Come si vede dalla mappa il percorso, volendo, può essere spezzato in due anelli distinti che si incrociano a Petriolo.

Dalla piazza di Iesa Lama (casa dell'acqua e bottega bar nelle vicinanze) (P) km 0 si imbocca via dell'Aia e la si percorre transitando dalla vecchia pieve di San Michele Arcangelo km 0.6 (1) e si sbuca sulla strada provinciale delle pinete. Si gira a destra e si prosegue sino ad un imposto dove si si imbocca a destra una sterrata in discesa dal fondo irregolare che costeggia il poggio della Croce (2) km 2.5.

Come per tutti crinali dei poggi si tratta di bosco a pino e albatro. Quando si entra nella zona di bosco tra il fosso di Bucoli e quello dei Cavoni (due tributari della Farma) la strada piega leggermente a sinistra mentre mutano le caratteristche del bosco e compaiono lecci, querce e più avanti sughere. Al km 3.3 (3) la strada piega a U;  si trascura una strada di bosco che scende verso la Farma in un bel bosco di sughere e si scende rapidamente per una trentina di metri sino ad un'altra curva ad U dove il fosso dei Cavoni, che a monte forma una bella pozza, scende rapidamente verso il basso.

La strada è caratterizzata da un po' di saliscendi tra bei boschi di sughere sino a giungere al punto quotato (4) al km 4.4 dove incrociamo la strada di collegamento tra il podere Monti e il podere Gamberucci (siamo all'interno della tenuta il Santo). Proseguiamo sempre in discesa con panorami aperti su entrambi i lati (val di Farma a destra e valle dell'Ombrone a sinistra) sino a giungere ai ruderi del podere Gamberucci (dove si trova anche qualche vestigia medioevale) (5) km 5.1.

Al podere Gamberucci scendiamo a sinistra su una strada in cemento e asfalto verso i ponti della superstrada. Nel caso di blocchi al transito per i lavori di cantiere si può scendere a destra attraverso una strada poderile che scende ai campi sotto Gamberucci dove si incontra la strada Solaia Petriolo – sentiero RSMF3 . Si seguono le strade di cantiere sino al punto (6) al km 5.6  dove arriva anche il percorso RSMF3 di cui si è detto.

Si prosegue su strada sterrata sino a sbucare in corrispondenza di una sbarra (7) al km 6.2 alla strada comunale di Petriolo ormai a ridosso dell'area termale. Si gira a destra e in breve si arriva alla antica Locanda, alle ex terme pubbliche recentemente riaperte (2022) dopo la privatizzazione e, poco più avanti, sulla sinistra all'accesso alle terme libere al km 6.4 (8). Dopo la eventuale sosta si arriva al ponte, da cui si gode una splendida vista sulla Farma e sulla zona termale e si inizia a salire su asfalto. Lungo la sponda destra della Farma sono presenti alcuni percorsi ma si tratta di tracciati poco frequentati e in stato di abbandono.

Si prosegue in salita su asfalto sino al km 7.3 (9) dove in corrispondenza di una curva a destra si piega a sinistra e si inizia a scendere verso la Farma. La strada spiana nei pressi del Podere Santa Lucia (10) km 8.9. Qui inizia il pian di Farma che sarebbe interessante percorrere rimanendo lungo la sponda ma il podere è recintato per la presenza di animali al pascolo. Al di là del pian di Farma, la Merse crea una enclave alluvionale  formando una U al culmine della quale i due corsi d'acqua si incontrano. Di là dal Farma si trova un grande podere della Tenuta il Santo  (podere la Casaccia) con allevamento di vacche maremmane.

Al bivio di km 9.6 (11) lasciamo la strada per il podere Poggiali prendiamo a sinistra e ci dirigiamo verso l'agriturismo val di Farma km 10.2 (12). Lo aggiriamo dopo una eventuale sosta) e ci dirigiamo verso la Farma piegando verso est. Arriviamo così al punto di confluenza dei due fiumi che disegnano con il loro corso i confini del territorio di Monticiano (13) km 10.5.

Giunti alla confluenza, se si risale la Farma per un centinaio di metri, si arriva ad un punto in cui, nel periodo estivo, si può sfruttare un guado  e passare sul lato monticianino del podere Casaccia. Pieghiamo a destra e seguendo un tracciato evidente e ben delimitato andiamo a riprendere la strada del podere Poggiali e al bivio prendiamo a sinistra superando il podere al km 10.9 (14). Seguiamo la strada sterrata, superiamo il podere Capanna, in stato di abbandono, e pieghiamo a sinistra sino a riavvicinarci alla Merse al km 12.3 (15).

Da qui partiva una sterrata diretta al mulino di Pari, ormai abbandonata, e procediamo dunque a bordo campo sino a giungere al Mulino di Pari, presente anche nelle mappe più antiche, ora ristrutturato e dove si può notare sia la gora che prendeva acqua in corrispondenza di una curva della Merse, sia il grosso scivolo che l'acqua seguiva per arrivare alle pale (16) km 12.9.

Al Mulino di Pari proseguiamo diritto per dirigerci al punto in cui la Merse confluisce nell'Ombrone dando all'Ombrone un contributo idrico più che rilevante (17) km 13.5. Siamo in una piana riparia alluvionale con presenza di cespugli di sponda e sabbia ed esploriamo a piedi la zona avvicinandoci alle sponde (presenza di pesci e di stormi di cormorani e altri uccelli acquatici). Dal piazzale sterrato antistante il fiume effettuiamo un percorso ad U su strada un po' inselvatichita e superiamo l'agriturismo il Casalino km 14.3 (18). Agriturismo aperto in ambiente naturale isolato e selavggio.

Seguiamo la strada vicinale di Pari sino ad incrociare una sterrata più ampia dove pieghiamo a sinistra in corrispondenza del Podere Casal Cerro (19) al km 15.1. Dal Podere Casal Cerro  proseguiamo in direzione sud sino al podere San Romano al km 16.8 (20) dove incrociamo la Strada vicinale delle Capannacce.

Superiamo il podere San Domenico (A) km 17.3 e poco più avanti, al bivio di km 17.9 prendiamo a destra (direzione Nord).     Inizia qui il tratto di massima pendenza con zone in cui il fondo è stato realizzato in cemento per raggiungere Casale Palazzesi (B) km 18.1.     Da Casal Palazzesi procediamo verso nord ovest seguendo una strada vicinale in salita che ci porta alla quota massima di Casalmaggiore (C) km 21.5, quota 359.

Proseguiamo ulteriormente, sino a sbucare sulla strada provinciale di Petriolo nei pressi del podere Ansanino dove pieghiamo a destra (D) km 20.7. Segue (su asfalto) la discesa sino a Petriolo km  22.8 dove vale la pena di effettuare una sosta per visitare l'area archeologica.

Da Petriolo ci attendono circa 300 metri di dislivello in salita per giungere a Iesa. Si risale verso il bivio della superstrada per Iesa seguendo la strada provinciale di Petriolo e superando il bivio per Il Santo e Montepescini al km 24.3 (E). Si continua a salire, si supera il bivio della superstrada e dopo poche decine di metri si prende a destra la strada sterrata, chiusa da una sbarra, che porta al podere Monti (F) km 26.1.

Al podere Monti km 26.6 (G) lasciamo la sterrata principale che va a Gamberucci e ne imbocchiamo un'altra sulla destra che in poco più di un km di salita ci porta a sbucare sulla strada provinciale (H) km 27.8. Seguiamo la S.P. sino alla diramazione a sinistra (I) km 29.6 che ci consente di visitare la borgata di Iesa-Cerbaia (visita consigliata per la bellezza del piccolo borgo arroccato su un poggio). Dopo Cerbaia km 29.8 (L) proseguiamo  per Lama-Iesa con arrivo al punto di partenza km 30.3.


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MMTB06 – Il Monte Quoio

Il percorso MMTB06 Monte Quoio è stato pensato per presentare l'anello principale che gira intorno al monte di Monticiano  descrivendo contemporaneamente le diverse diramazioni che potranno poi essere esplorate separatamente, alcune delle quali sono oggetto di specifiche proposte.In altri termini si tratta di una proposta di avvicinamento rivolta ai ciclisti che non conoscono il territorio.

Si parte dal parcheggio centrale di Monticiano (casa dell'acqua e supermercato Coop nelle vicinanze) km 0 (P) e da lì si imbocca la strada provinciale 73 bis per Roccastrada. Al km 1.96 (1) si incontra (e si trascura) la deviazione a sinistra per la strada comunale del Monte Quoio realizzata e asfaltata in occasione della installazione dei ripetitori in vetta.

Si prosegue su asfalto e giunti in località Massone (2) al km 5.5 è possibile deviare verso destra e accedere alle zone da cui nascono alcuni dei tributari della Gonna e ritrovare il percorso della antica Maremmana. In località Acqua Nera al km 7.2 (3) si trova il monumento ai Martiri di Scalvaia che furono fucilati dai nazifascisti nell'estate del 1944 come rappresaglia per una precedente azione partigiana avvenuta in questo punto.

Al km 7.9 (4) si arriva ad un bivio. A sinistra si procede verso Scalvaia, a destra si accede alla strada per la tenuta castello di Luriano mentre proseguendo diritto si arriva al podere Santa Sicutera da cui si può accedere alla riserva naturale La Pietra. Poco più avanti, in corrispondenza del ponte sulla Farma parte la strada vicinale che porta verso la Steccaia e poi alla zona dei Canaloni.

Imbocchiamo la strada asfaltata per Scalvaia e poco dopo, al km 8.1 (5) pieghiamo a destra e imbocchiamo la sterrata della vecchia strada di Scalvaia che risale in ambiente di bosco (querce e castagni) e con fondo da cui emerge il vecchio acciottolato. La vecchia strada termina in corrispondenza del cimitero.

Arriviamo in corrispondenza del cimitero (punto acqua). Il nucleo di Scalvaia si trova più avanti di circa 300 metri. Dal cimitero pieghiamo a sinistra al km 9.7 (6) e subito dopo imbocchiamo la strada sterrata che da Scalvaia percorre i versanti sud ed est del Monte Quoio e che arriva sino al camping le Fontanelle nei pressi di Iesa. Superiamo le zone di S. Biagio e del Poderone e arriviamo (7) al km 12.6 alla prima possibile deviazione verso destra che con percorso in discesa molto disagevole porta fin quasi ai Canaloni nella zona di sbocco del Fosso Noccioleta.

Al km 13.4, (8) in corrispondenza di un cancello chiuso ma aggirabile da pedoni e ciclisti, parte la strada che porta alla Ferriera di Ruota con successiva risalita alla diga e al bel tombolo sulla Farma. Al km 13.5 (9) in corrispondenza di un piccolo spiazzo con sbarra parte la strada che conduce al seccatoio dei martiri di Scalvaia dove furono catturati il gruppo di giovani renitenti alla circoscrizione obbligatoria poi fucilati nel luogo già indicato. Questi giovani, del tutto digiuni di guerra partigiana erano in attesa di essere trasferiti al Belagaio dove aveva sede il comando della Brigata Garibaldi Spartaco Lavagnini.

Al punto (10) km 14.5 la nostra sterrata, superato un castagneto da reddito, sbuca sulla strada asfaltata del monte Quoio. Si svolta a destra e la si percorre sino al bivio (11) al km 15.1 che consente di salire verso la vetta. Per accedere alla vetta non si deve salire sino al piazzale di accesso ai ripetitori ma, in corrispondenza di una curva a U, bisogna depositare le bici (12) km 15.6 (quota 627 m) e salire a piedi alla vetta che dista una trentina di metri. Dalla vetta si gode un bel panorama verso il mare. Si torna indietro sino al bivio e si piega a destra per riprendere la strada sterrata in discesa.

In corrispondenza della prima curva a sinistra (13) km 16.6 si trova la sbarra da cui inizia la strada che consente di scendere al punto panoramico della Sassa, al podere Cerretella e poi alla Farma. Proseguiamo sulla sterrata principale e ci dirigiamo verso il piano del Raspatoio ignorando un cancello chiuso. Arriviamo alla diramazione a sinistra che porta al podere Canile e che corrisponde alla vecchia strada che da Monticiano veniva usata per andare al Belagaio. Si tratta di un percorso interessante dal punto di vista naturalistico per la tipologia dei boschi attraversati (14) km 17.9.

Dopo poche decine di metri, in corrispondenza di una recinzione con cancello in stato di abbandono km 18.1 (15) si trova l'accesso alla bella strada che consente di scende al podere Vignacci. I numerosi cancelli precedenti e anche il successivo costituiscono una rete di interconnessioni che portano a questa strada e che venivano usati quando in questa zona si allevavano  pecore, mucche e maiali allo stato brado.

Dopo tratti in discesa e falsopiano si arriva ad un incrocio nella zona del poggio di Moverbia (16) al km 19.2.  A destra si può scendere verso la Farma nelle zone del fosso Palazzone, ma il percorse ad un certo punto si interrompe e occorre attraversare trasversalmente un fosso e dunque è consigliabile solo per una esplorazione.     Invece di proseguire sino alla zona del campeggio prendiamo a sinistra sino a reimmetterci sulla strada sterrata che va dal camping al podere Canile (sentiero Q2 di RSM) km 20.4 (17).

Pieghiamo a sinistra e percorriamo la strada a sterro. Arriviamo così al km 21.6 (18) dove una deviazione a destra consente di accedere ad un intrico di strade le cui due principali portano rispettivamente al ponte sulla Gonna in prossimità della riserva dell'alto Merse e a Monticiano nella zona del Cimitero (passando per il poggio di Camerata). Poco oltre si trova un'altra strada di risalita al km 22.7 (19).

Proseguiamo sul percorso principale in discesa in una zona in cui la presenza del fosso Rinsanguigno caratterizza la tipologia di bosco. Lo passiamo su un ponticello al km 23.3 (20) e l'ambiente merita di scendere dalla bici e procedere ad una breve esplorazione a piedi. Si è ormai in prossimità del podere Il Canile e si arriva così al km 23.7 (A) con la strada a destra che porta al podere Pecorino e all'eremo di Camerata; si prosegue e si incontra la deviazione a sinistra che porta al Piano del Raspatoio (vecchia strada del Belagaio).

Si prosegue ancora e al km 24.1 (B) si incontra una biforcazione. Si abbandona la strada principale che porta alla strada del Monte Quoio e si piega leggermente a destra per costeggiare in discesa il fosso Rifregaio. Si scende  sino al km 25.4 (C) dove si piega a destra per rientrare verso Monticiano lungo una sterrata che costeggia il corso della Gonna e che, in alcuni periodi, potrebbe essere caratterizzata dalla presenza di fango e pozze d'acqua.

Arriviamo così al km 26.4 (D) al guado sulla Gonna, che, a seconda della portata, può essere passato sullo slargo in cemento o su una serie di ponticini. Da qui si risale a Monticiano sbucando nei pressi del grande parcheggio a est e della stazione dei Carabinieri (E) km 27.1. Si prosegue diritto e si arriva alla SP 73 bis e di qui, piegando a sinistra, al parcheggio nei pressi del Comune e del Museo della biodiversità dove termina il percorso al km 27.7.


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MMTB05 – Cerretella, Vignacci, Quarciglioni

Lo scopo di questo circuito ad anello che parte da Iesa è di visitare le zone della Farma che contornano lo storico podere Vignacci.

Partenza dal parcheggio di Iesa-Lama, casa dell'acqua con fontana libera, bar-bottega Bastianini nei pressi della Piazza (P). Dalla piazza di  Lama-Iesa si segue su asfalto la strada provinciale delle Pinete sino a poco prima della zona del campeggio (1) km 3.0, qui si piega a sinistra e si percorre un tratto di sterrata sino ad arrivare alla biforcazione tra i due sentieri Q1 e Q2 del Monte Quoio (2) km 3.2.

Si gira a sinistra e si imbocca il sentiero RSMQ1 (strada a sterro) in direzione del Monte Quoio. Si supera in salita il poggio di Moverbia e quindi si superano un serie di cancelli sulla sinistra (pian del Raspatoio) sino a giungere al pian delle Querciole (quota massima) (3) km 6.6.

Poco dopo quando la strada Q1 svolta a destra verso il Monte Quoio, si imbocca sulla sinistra, passando una sbarra, la strada in discesa che porta al Podere Cerretella (balconata affacciata sulla val di Farma) (4) km 6.8. Dopo circa 400 metri, (5) km 7.2 facendo una piccola deviazione, si imbocca sulla sinistra uno stradello di smacchio che porta al punto panoramico della Sassa affacciato verso sud est (6) km 7.4. Si torna indietro e si continua a scendere.

In corrispondenza di un edificio a deposito (nei pressi del podere) proseguire tenendo la destra (evitando il vecchio percorso) sino al podere Cerretella (7) km 7.6 (podere semidiroccato con un bell'uliveto affacciato sulla val di Farma). Se invece di scendere verso sinistra si costeggia il rudere è possibile scendere ai vecchi campi del podere a bordo Farma in una zona molto suggestiva. In quel caso bisognerà poi risalire perché non esiste una via agevole lungo la Farma.

Continuando nella discesa si arriva ad una deviazione a destra (8) km 8.7. Si compie una inversione a U e si scende verso la strada della riserva della Farma (9) km 9.2. Il fondo del percorso è problematico perché si tratta di una strada ormai usata solo per lo smacchio del bosco.

Giunti a bordo Farma si piega a sinistra perchè la strada della riserva si interrompe poco più avanti; si costeggia la sponda sinistra della Farma su un percorso con una vecchia recinzione bassa del Sistema delle Riserve Senesi. Ad un certo punto, poco prima della confluenza del Botro delle Cerretelle la strada lascia la sponda e risale nel bosco sino ad incontrare quella che avevamo lasciato,  proveniente dal podere Cerretella.

In questo punto pieghiamo a destra (10) km 9.8 e proseguiamo in discesa sino ad un importante quadrivio della zona di Vignacci (Q). Arrivando al quadrivio le strade in senso antiorario portano rispettivamente: alla Farma, a Vignacci, alla strada che porta alla zona sottostante la Sassa. Prendiamo a destra e scendiamo verso la Farma ad un punto (11) km 10.1 in cui la Farma, per effetto di una bastionata di rocce, fa una curva a 90° con accumuli di sabbia e ghiaia.

In quel punto è molto facile guadare e si accede  alla zona del vecchio podere Casetta, abbandonato dalla fine degli anni 50, e immerso in una foresta d'alto fusto. Dal podere Casetta parte la vecchia strada di collegamento tra Monticiano e la tenuta castello del Belagaio. Percorriamo per un tratto la strada lungo Farma e poi pieghiamo leggermente a sinistra per accedere al grande campo abbandonato che sta di fronte al podere. Lo risaliamo tenendoci sulla destra e arriviamo alla strada di collegamento con Iesa, pieghiamo a sinistra e giungiamo al podere Vignacci (12) km 10.8.

Dal podere Vignacci, in corrispondenza dello stallone, parte una bella strada sterrata che risale sino al piano del Raspatoio. La percorriamo per tutto il primo tratto in mezzo ad una lecceta d'alto fusto e, giunti al km 12.2 (13), dove la strada fa una conversione ad U, noi proseguiamo diritto e iniziamo il percorso sopra la zona di Vignacci che ci porterà verso il mulino del Tifo. attraverso una serie di saliscendi.

Prestare attenzione al km 12.8 (14) a non proseguire diritto ed evitare la risalita che risulta disagevole già a piedi attraverso una "cessa tagliafuoco" che sbuca poco prima del poggio di Moverbia. Pieghiamo nettamente a destra e al km 14.0 (15), in corrispondenza dei ruderi del mulino del Tifo, pieghiamo a sinistra su uno stradello avendo a destra la Farma e a sinistra un poggio dove si trovano i resti del vecchio insediamento di Palazzone.

Superiamo il fosso Palazzone (16) al km 14.3 e invece di proseguire sulla strada che porta a Iesa-Contra, superato il punto sosta del sistema delle riserve senesi, pieghiamo a destra ed imbocchiamo il percorso che ci porterà a Quarciglioni km 14.4 (17). Dal punto di sosta del SRS, nella stagione calda, vale la pena di scendere alla Farma per un bagno alla pozza e al roccione del Porcareccio.

Il percorso verso Quarciglioni costeggia la sponda sinistra della Farma dapprima abbastanza vicino alla sponda e poi progressivamente allontanandosi finchè al km 15.9 (18) piega decisamente a sinistra e si inizia un tratto di salita abbastanza ripida che ci porta a Quarciglioni, la più remota delle cinque località di cui è costituita Iesa km 16.4 (19).

A Quarciglioni si incontra la strada comunale Iesa-Quarciglioni sterrata che ci porta in discesa sino al ponticello sul fosso dell'Acquavivola al km 16.8 (20). Superiamo il ponte, trascuriamo la sterrata a destra che porta al Pozzolungo, e pieghiamo a sinistra su asfalto per risalire con notevole pendenza sino allo sbocco della strada comunale che va ad incrociare la S.C. Lama Solaia al km 17.5  (A). Proseguiamo diritto e sempre in salita arriviamo alla piazza di Lama da cui eravamo partiti al km 18.2.

 


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MMTB04 – Canaloni, Ferriera, Monte Quoio

Circuito ad anello dalla frazione Scalvaia di Monticiano. Si parcheggia fuori paese al parcheggio lungo la strada e in circa 150 si arriva a Scalvaia dove si può approvvigionarsi di acqua. In corrispondenza della chiesa si imbocca a sinistra la strada vicinale dei dei Poggi in discesa sino al bivio (1) del km 1.6 quando sbucando sulla strada vicinale dei Canaloni si piega a destra per circa 200 m per dirigersi verso la Ferriera di Torniella. Si lascia la vicinale e si imbocca a sinistra un grande campo dirigendosi verso la Farma che viene guadata in punto ghiaioso (2) al km 2.0. Dopo il guado si piega a destra e ci si dirige verso la poco distante Ferriera e Mulino di Torniella (ristrutturata e che merita una visita) (3).

Si torna indietro e si rimane sulla sponda destra della Farma imboccando una strada sterrata che porta alla zona delle Volte. Al km 3.0 (4) si supera la località i Colli e al km 3.8 (5) si guada la Farma e ci si dirige verso la strada vicinale dei Canaloni in cui si confluisce al km 4.3 (6).

Da qui in avanti si alternano tratti pedalabili a tratti in cui occorre scendere di sella. La strada si si trasforma in sentiero nella zona dell'Acqua Diaccia. Sino ai Canaloni si prosegue su sentiero alternando tratti pedalabili a tratti in cui si porta la bici a spalla. Si supera la zona della sorgente dell'acqua Diaccia (luogo incantevole che merita una sosta) (7) km 5.0 e si prosegue verso i Canaloni del Farma. Non ci sono grandi dislivelli ma il fondo è stretto e disagevole e, in qualche tratto si procede a piedi.

Giunti alla zona dei Canaloni si prosegue su sentiero e, in corrispondenza del segnavia CAI, al km 5.7 (8) si lascia la bici e si scende alla Farma. dove ci si può limitare alle prime balze e cascate del sito dei Canaloni (9) per poi tornare indietro e riprendere la bici per proseguire lungo il sentiero originario che va a Ferriera di Ruota. Si riprende la bici e sempre su sentiero disagevole si prosegue sino alla Diga sul Farma che alimentava la Ferriera di Ruota (10) km 6.4. Il tombolo a valle della diga merita una visita e, in estate, un bagno ristoratore.

Dopo la diga il percorso ridiventa pedalabile e si arriva a Ferriera (11) km 7.2. Da Ferriera proseguendo a bordo Farma si arriva al guado dove parte il sentiero pedonale di salita al castello del Belagaio (si veda RSM in proposito). Dopo la visita ai ruderi (in particolare all'edificio che ospitava la ruota ad asse orizzontale per l'azionamento dei mantici e del maglio), si imbocca uno stradello sterrato faticoso che ci porta alla strada del monte Quoio.

Giunti al cancello (12) km 9.6 incrociamo la strada sterrata che collega la località Carrotto di Iesa con Scalvaia (sentiero Q1 della RSM). Sulla cartina è stata indicata la possibilità di allungare il percorso e piegare a destra e poi ancora a destra per raggiungere il seccatopio dei Martiri di Scalvaia (si veda RSM).  Si piega a sinistra dirigendosi verso Scalvaia passando per Croce a Consoli, il Poderone, San Biagio.  Si sbuca sull'asfalto all'altezza del cimitero di Scalvaia (13) km 12.9, si piega a sinistra e su strada asfaltata si arriva al parcheggio km 13.4.

Il percorso, pur se relativamente breve è classificato difficile per i tratti nella zona dei Canaloni sino alla diga di Ferriera in cui ogni tanto occorre procedere a piedi e per la risalita da Ferriera alla strada del Monte Quoio in cui si ha un dislivello di circa 200 metri in poco più di 2 km.


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